domenica 17 ottobre 2010

Le Custom Dolls di Kizzychan

Il Blog di Rinkya Italia accoglie un'altra fan dei cartoni animati giapponesi storici, che realizza grazie al suo hobby piccoli capolavori artistici.


La customizzazione di Dolls ha preso particolarmente piede negli ultimi anni fra gli appassionati.
Le marche che vanno per la maggiore e che ispirano maggiormente, sono ad esempio le simpatiche Blythe Takara o le favolose Super Dolfie della Volks; sono vendute di regola come personaggi già terminati e "pronti all'uso", ma comunque offrono ampie possibilità a coloro che volessero dar loro una nuova identità.

Kizzychan, (questo il nickname della nostra ospite) parte da materiali e da tecniche diverse per i suoi lavori di customizzazione Dolls, come ci spiega:
"Parto da dei corpi e teste base, da assemblare a piacimento.
Generalmente le teste sono disponibili in commercio sia con i capelli già impiantati (da acconciare in seguito) oppure calve; a queste ultime bisogna quindi impiantare i capelli e acconciarli. In seguito dipingo il viso in base al personaggio che intendo ricreare. Naturalmente l'ultimo passaggio saranno i costumi e gli accessori.
Ho realizzato in questo modo alcuni miti della mia infanzia: Duke Fleed, Capitan Harlock e Maetel di Galaxy Express 999".

(e proprio alcuni di questi bellissimi lavori menzionati sono visionabili in questo articolo!)

Q: Quando/Come ti sei avvicinata a questo hobby?
K: "Ricordo che ho scoperto queste custom dolls nel 2002 su internet dopo aver scperto il blog e il sito di un'artista nippo/americana, fornito anche di tutorials per cominciare...e così ho voluto provare anch'io"

Q: Dei tre passaggi descritti (accounciatura, viso e abbigliamento), qual'è quello più delicato e difficile? E qual'è quello che ti diverte di più? E perchè?
K: "Mi piace disegnare e dipingere; quindi dipingere i visi e poi lavorare sui capelli è la fase più interessante. Non essendo appassionata di cucito, direi che l'abbigliamento è il passaggio che mi piace meno, ma ho dovuto imparare a fare i cartamodelli per creare poi i vari costumi e cucirli a mano. Fondamentale è creare una traccia degli occhi che sia perfetta per poi dipingerli e per far si che siano allineati nel modo giusto, quindi questo è il passaggio più delicato. Poi studio le acconciature e ci lavoro sopra: mi son scoperta parrucchiera, io che non ho neppure mai tagliato i capelli alle mie bambole da bambina!"

Q: Parlaci dei materiali usati, delle tue marche preferite, ecc.
K: "Uso i corpi in scala 1/6 (quella di Barbie, per intenderci) della Volks e Obitsu: hanno una vasta gamma di corpi e teste da assemblare a piacimento, teste calve o con capelli lunghi da tagliare e acconciare, capelli di diversi colori, mani di ricambio in diverse pose ecc. All'inizio usavo le teste con capelli, ma ora preferisco impiantarli io come desidero per ottenere le acconciature più fedeli possibili al personaggio che intendo creare"

Q: Ci hai rivelato che non realizzi unicamente personaggi ispirati da animazioni, ma anche altri personaggi reali; puoi farci qualche nome di personaggio sul quale hai lavorato (o sul quale hai in progetto di lavorare?)
K: "Ah, mi sono ispirata a famose rockstars e a qualche attore: finora ho fatto Jim Morrison (due versioni), Sebastian Bach, Robert Plant, Koshi Inaba (giovane pop star giapponese) e Paul Stanley dei Kiss. Come attori ho fatto dolls ispirate a Giulio Berruti (giovane attore italiano di fiction) e Ben Barnes. Per i progetti futuri, in genere non anticipo niente, vuoi perchè magari il progetto viene cancellato, vuoi perchè preferisco non rovinare la sorpresa a chi li vedrà! Comunque ho alcune idee in mente ma al momento non so se, e quando, potrò realizzarle...".


E noi ci lasceremo sorprendere...
Un grazie a Kizzychan per la sua disponibilità e i migliori auguri per le sue creazioni future!

mercoledì 23 giugno 2010

Con Rinkya è tutta un’altra musica!

Cosa spinge molti appassionati di musica nella ricerca di supporti audio Made in Japan?
E’ solo uno sfizio collezionistico di una piccola parte di consumatori o dietro c’è di più? Da un’analisi approfondita si direbbe che andiamo decisamente verso la seconda ipotesi.
Vediamo allora quali sono i privilegi dei quali potrete beneficiare con un acquisto Made in Japan del vostro disco preferito…


Prima di tutto bisogna senz’altro menzionare l’uscita di titoli o edizioni esclusive sul mercato giapponese. Copertine e incisioni completamente modificate rispetto alle pubblicazioni estere, dischi con vinile colorato e gadgets promozionali di ogni tipo in regalo non sono eventi rari.
E’ interessante però cominciare l’analisi a partire dai vari supporti disponibili:

Partiamo senz’altro da lui, l’oggetto ancora tanto amato dagli appassionati di musica di mezzo Mondo; il buon vecchio disco analogico in vinile!
Messo in pericolo d’estinzione dall’avvento del Compact Disc nei primi anni ’80, ha dovuto cedere lo scettro delle vendite al suo concorrente in pochissimo tempo, ma è rimasto apprezzatissimo fra collezionisti e amanti del suo sound unico, caldo e naturale.

Non c’è dubbio che la notevole differenza di qualità delle incisioni giapponesi esalti ulteriormente queste caratteristiche tipiche dei dischi in vinile, abbinate solitamente ad un’ottima grammatura (cioè il peso del vinile, in proporzione al suo spessore) che lo rende più stabile sul piatto durante la rotazione.

Ma siccome oltre alla sostanza anche l’occhio vuole la sua parte (e i giapponesi in questo sono quasi sempre dei maestri), la copertina ed i relativi inserti riservano piacevoli sorprese nella maggior parte dei casi.
Per cominciare, la copertina risulta di solito costituita da un cartoncino decisamente più spesso e resistente rispetto alle stampe occidentali, che gli permette di essere preservata al meglio anche dopo anni di manipolazioni.

Le stampe grafiche hanno colori vivi e ad impreziosire il disco rendendolo “visibilmente giapponese”, c’è l’Obi, un nastro cartaceo promozionale a servizio del cliente nipponico, che avvolge la copertina lungo il lato sinistro e che riporta tutte le informazioni principali in lingua giapponese riguardanti il disco e l’artista. E questo Obi ha spesso anche un bell’impatto grafico.
Non essendo parte integrante del disco, l’Obi potrebbe essere stato rimosso dal proprietario precedente in un vinile di seconda mano e quindi risultare assente in alcuni dischi in vendita. Tuttavia, divenuto il simbolo stesso dei dischi in vinile Made in Japan, molti collezionisti occidentali lo esigono, ritenendolo un complemento assolutamente irrinunciabile!


Il contenuto delle copertine è pure da tenere d’occhio! Sia la busta protettiva interna del disco, che eventuali inserti, fascicoli o posters, spesso sono originali dell’edizione giapponese e (anche se riterrete “non strettamente indispensabile” il fatto di disporre ora delle traduzioni in lingua nipponica dei testi del vostro artista preferito) non potrete che rimanere gratificati dalle foto inedite a corredo degli inserti!



Non disponete di un giradischi analogico, oppure preferite in ogni caso il classico Compact Disc? Nessun problema, visto che in generale anche in questo caso la superiorità sonora delle incisioni Made in Japan è sensibile.
E anche qui come nel caso degli LP, tutto quanto è a corredo grafico del supporto sonoro è originale di un’edizione giapponese che si rispetti, Obi compreso(!) qui costituito da una fascia aggiuntiva sul bordo esterno.
Cigliegina sulla torta, nella maggior parte dei casi i CD vengono impreziositi con Bonus Tracks, cioè brani extra inediti, esclusivi su album solo per il mercato giapponese.


Oltre ai supporti CD ed LP non dimentichiamo di menzionare il Mini-Disc (floppy digitale), lanciato proprio in Giappone nei primi anni ‘90 e che non riuscì ad imporsi sul mercato e a divenire un formato classico, ma che molti appassionati di musica indicano ancora oggi come uno dei supporti più interessanti mai realizzati, per rapporto a qualità sonora e comodità.

I tempi delle ricerche affannose e iper-dispendiose di edizioni giapponesi sono terminati. Yahoo Japan e i Rinkya Stores sono una miniera d’oro continuamente aggiornata di dischi vecchi e nuovi a prezzi concorrenziali (e in eccellente stato anche se di seconda mano), di qualsiasi genere musicale internazionale o giapponese siate appassionati.



Non esitate a contattarci e a sottoporci le vostre ricerche…con Rinkya, è tutta un’altra musica!!

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