sabato 10 marzo 2012

“Livin’ on a Prayer”-Ricordando l'11 marzo


“We gotta hold on ready or not
You live for the fight when it's all that you've got” Jon Bon Jovi

Sono cresciuta a Brooklyn, e attraverso l’atteggiamento di Bon Jovi è stato creato Rynkia in Giappone. I Giapponesi lo amano, grande Band, grande musica.
Ma il 3 Novembre la musica, come tutto il resto, si è fermata in Giappone. I Giapponesi si sono dimostrati ganbare (perseveranti). Nel passato hanno dimostrato al mondo cosa siano stati in grado di fare per sopravvivere.

Lo staff di Rinkya ha fatto si che che non soltanto il nostro magazzino e le merci dei clienti fossero al sicuro, ma hanno anche volontariamente aiutato questo popolo nelle aree del North fortemente colpite dal disastro.

Rinkya è grata ai nostri clienti per il continuo supporto. Dai cells di Sailor Moon ai rari robot di Ufo Robot Grendizer, a ogni altro oggetto che è stato ricercato e acquistato e che noi abbiamo provveduto a spedire nelle vostre case. Tutto questo ha aiutato e aiuta il Giappone nella ricostruzione e nel restauro.

 “ Whoa, we're half way there
Whoa oh, livin' on a prayer
Take my hand and we'll make it I swear”.

Doomo Arigatou Gozaimasu!!

Heather Russell, CEO
Rinkya Inc.

Rinkya ama il Giappone.

Donazioni per il Giappone possono essere fatte attraverso la Croce Rossa: http://www.jrc.or.jp/english/relief/l4/Vcms4_00002070.html

martedì 6 dicembre 2011

Shingo Araki (1. Gennaio 1939 - 1. Dicembre 2011)


“Un sogno è un desiderio che proviene dal tuo cuore”. Una frase senza tempo tratta dall'animazione “Cenerentola” della Disney.

I sogni. I sognatori rendono il mondo un posto migliore. I sognatori cercano le stelle e immaginano un mondo senza confini. E’ il modo nel quale sono cresciuta e come ho provato a vivere la mia vita.

Shingo Araki se ne è andato. Il mondo questa settimana ha perso un’altra figura leggendaria ed il Giappone ha perso un altro sognatore. In Italia ed in Francia i bambini hanno potuto ammirare l’arte dell’animazione di Shingo attraverso Devilman, Ufo Robot Goldrake, Cutie Honey e Lady Oscar. In America i bambini si sono innamorati delle animazioni dei Cavalieri dello Zodiaco, Heathcliff e dell’Ispettore Gadget.

Shingo Araki ha aperto una porta in Giappone che il mondo ha attraversato. La sua Arte è ormai impressa nelle nostre menti e nelle nostre anime per sempre. La sua visione ha cambiato il mondo, il modo in cui vediamo e sentiamo il trascorrere della vita.

Grazie mille Shingo Araki

Con le lacrime negli occhi ti diciamo Sayonara

Heather Russell Rinkya CEO.

venerdì 18 novembre 2011

Rinkya Rocks con Jurij G. Ricotti e "Il Volo" - (2.a parte)

Jurij e Chuck Mangione


Hai incontrato musicisti Americani che ammiri in questo Tour?

All’infuori del Tour ho avuto il piacere di incontrare il mio nuovo amico nonchè grandissimo musicista Jazz americano Chuck Mangione ("Feels so Good") e la sua adorabile moglie a New York.


Ti piace il pubblico americano? Il cibo? Le donne?

Sì certo, sono molto più caldi di quello che mi sarei aspettato, riguardo al cibo purtroppo per gli americani sono italiano ahahahahaha. (ndr. ovviamente non ha assaggiato la pizza di Brooklyn), ma devo ringraziare Chuck Mangione per avermi portato in un ristorantino niente male a NY e Tony Renis per avermi mandato in un altro incredibile ristorante a Washington. Le donne americane? Mmmm chi lo sa?


Quante chitarre usi per ogni Show?

Generalmente 6, di cui 2 Les Paul Custom, 2 Stratocaster Vintage Reissue, 2 chitarre classiche.




Quali chitarre hai acquistato in Giappone attraverso Rinkya?

Attraverso Rinkya ho preso qualche Burny modello Les Paul, sono chitarre giapponesi repliche della Gibson molto ben fatte, le adoro.


Sei in grado di trovare il tempo per seguire le aste degli oggetti di Goldrake su Yahoo japan nonostante gli spostamenti del Tour?

Si certamente, grazie ad Internet posso trovare del tempo negli alberghi prima di andare a letto; ho recentemente acquistato qualche Goldrake Popy che non poteva attendere di essere inserito nella mia collezione a Roma. Ma a volte ho perso anche diverse aste a causa del Jet Leg o perchè le connessioni che trovavo erano troppo spesso scarse. Ho dimenticato di usare il sistema Rinkya Auto Bid ahahahah.


Hai trovato il Goldrake dei tuoi sogni?

No, ancora no ^_^


Verrai con IL VOLO in tour in Giappone nel prossimo futuro?

Spero di sì, probabilmente l'anno prossimo.


Hai dei consigli da dare ai collezionisti di giocattoli giapponesi e di chitarre?

Continuate ad acquistare dal Giappone, è il miglior modo per aiutare a ricostruire il paese dopo i disastri causati dallo Tsunami. I giapponesi hanno dato molto al mondo in termini di arte, bellezza, cultura ed amicizia. E’ il momento di restituire il favore dicendo Grazie, Arigatou e Thank You.



Cercate i siti musicali e le pagine dei Fans su Facebook dei nostri musicisti e di Rinkya.

- Per ulteriori informazioni sulla musica di Jurij, visitate: http://www.jurij.net

- Pagina Ufficiale de "Il Volo" con tutte le info e le date dei concerti:
http://www.ilvolomusic.com

- Il Sito Ufficiale di Chuck Mangione: www.chuckmangione.com

- Per i Fans di Grendizer/Goldrake: http://www.grendizer.co.uk

mercoledì 16 novembre 2011

Rinkya rockeggia con Jurij G. Ricotti e "Il Volo" - (1.a parte)

Il "Guitar-Hero" Jurij G. Ricotti è in Tour con il nuovo gruppo "IL VOLO"




Il Nostro collezionista di Goldrake e "Guitar-Hero" Italiano, Jurij G. Ricotti è attualmente impegnato in una lunga Tournée nel Nord America ed in Europa con IL VOLO (tre giovani ragazzi italiani che hanno reinventato "O Sole Mio" per una nuova generazione di amanti della musica).

Dopo il successo della serata a Phoenix in Arizona, Jurij ha gentilmente concesso di condividere l’esperienza assieme allo staff di Rinkya riguardo al Tour e ovviamente anche riguardo a Goldrake!


Jurij, che cosa significa il nome IL VOLO?


Ciao a tutti, tradurre questa frase in italiano non ha molto senso visto che IL VOLO identifica proprio il termine stesso, mentre in inglese siamo spesso costretti a spiegare il vero significato di questa parola. Il significato intrinseco invece è relativo alla sensazione che i tre ragazzi provano cantando. La musica li fa volare insieme al pubblico, questo è il motivo della scelta del nome.


Parlando di concetto di VOLO, possiedi il nome del primo cosmonauta Russo Jurij Gagarin, è una scelta inusuale per un Italiano.
Ahahah, sì certo assolutamente. In special modo se pensiamo che il 1971 coincise con il decennale del primo essere umano nello spazio. Mio padre rimase evidentemente affascinato da questo, dandomi il nome Jurij.



Chi è IL VOLO?

IL VOLO sono 3 giovani cantanti (Gianluca, Piero ed Ignazio) che possiedono voci fantastiche in grado di interpretare le loro canzoni con un'impronta Operistica, potremmo definire il loro genere Pop-Operistico. Sono stati inoltre recentemente nominati per 2 Grammy nel mercato Latino.


Come sei stato coinvolto nel progetto?

All'inizio l'autore e cantante Franco Fasano insieme a Claudio Zitti suggerì il mio nome al produttore della Band, Tony Renis, famoso cantante/autore ("Quando Quando Quando" su tutte) e già produttore per Celine Dion, Andrea Bocelli, Pavarotti, Julio Iglesias etc. Tony mi chiamò nel 2009 per partecipare all'arrangiamento delle parti ritmiche dell'album insieme ad Humberto Gatica produttore Cileno e vincitore di diversi Grammy come ingegnere del suono e produttore (Michael Jackson, Bouble, Celine Dion, etc). Insieme al manager de IL VOLO Michele Torpedine (a sua volta scopritore di Bocelli e manager dello stesso per 17 anni, Zucchero, etc etc), fui definitivamente coinvolto come Direttore Musicale per il Tour Live. Sono attualmente il miglior team di lavoro con cui abbia lavorato.


Quali sono le tue responsabilità in Tour?

Riguardo al Tour mi occupo della gestione musicale della Band e della performance sul palco, del loro suono in generale. Poi come musicista eseguo le parti di chitarra elettrica e seguo le programmazioni delle sequenze dove è registrata l’orchestra.


La Band è stata formata in Italia?

Sì, la band è stata formata in Italia con musicisti Italiani. I requisiti richiesti dovevano inoltre soddisfare alcune esigenze a causa dell'età dei cantanti che sono ancora minorenni. Percui niente alcol, fumo, droghe etc. Abbiamo provato per un mese circa prima del Tour, non è stato facile suonare su sequenze che avessero un tempo mobile ogni due o tre misure. L’orchestra è stata arrangiata da William Ross e registrata agli Abbey Road di Londra.


Tornerai a registrare in Studio in Italia, Los Angeles o Inghilterra per un altro album?

Attualmente sto registrando delle parti di tastiera per una nuova Band italiana con contratto tedesco. Inoltre sto rimasterizzando il mio primo disco Metal a Los Angeles, siccome quest'anno è il 20.mo anniversario dall'uscita e seguo altre sessioni di lavoro in America e Italia, oltre a seguire il Tour de IL VOLO ovviamente.


...Restate sintonizzati per la Seconda Parte dell'intervista con Jurij e Il Volo!


"Rinkya Rocks" sarà una nuova sezione del Blog dedicata ai Musicisti, Band, Produttori, Autori etc. che hanno dato, e mostrano, il loro supporto per il Giappone attraverso i propri progetti musicali. Incoraggiamo tutti coloro che hanno in programma un Tour musicale in Giappone a contattarci. We welcome anyone who is planning a Music tour in Japan to contact us.”

http://www.jurij.net

http://www.ilvolomusic.com

domenica 13 febbraio 2011

Alla scoperta degli Shunga

Una nuova pubblicazione targata Rinkya sul sito Majirox News; questa volta si parla di Shunga, le antiche stampe erotiche giapponesi. Potete leggere l'articolo a questo Link.
Buona lettura anche questa volta!

mercoledì 26 gennaio 2011

Articolo online di Rinkya su Go Nagai

La nostra Presidente, Heather Russell, ha appena pubblicato sul sito Majirox News, le sue considerazioni sul fenomeno Go Nagai in Italia. Potete leggere l'articolo a questo Link.
Buona lettura!

domenica 17 ottobre 2010

Le Custom Dolls di Kizzychan

Il Blog di Rinkya Italia accoglie un'altra fan dei cartoni animati giapponesi storici, che realizza grazie al suo hobby piccoli capolavori artistici.


La customizzazione di Dolls ha preso particolarmente piede negli ultimi anni fra gli appassionati.
Le marche che vanno per la maggiore e che ispirano maggiormente, sono ad esempio le simpatiche Blythe Takara o le favolose Super Dolfie della Volks; sono vendute di regola come personaggi già terminati e "pronti all'uso", ma comunque offrono ampie possibilità a coloro che volessero dar loro una nuova identità.

Kizzychan, (questo il nickname della nostra ospite) parte da materiali e da tecniche diverse per i suoi lavori di customizzazione Dolls, come ci spiega:
"Parto da dei corpi e teste base, da assemblare a piacimento.
Generalmente le teste sono disponibili in commercio sia con i capelli già impiantati (da acconciare in seguito) oppure calve; a queste ultime bisogna quindi impiantare i capelli e acconciarli. In seguito dipingo il viso in base al personaggio che intendo ricreare. Naturalmente l'ultimo passaggio saranno i costumi e gli accessori.
Ho realizzato in questo modo alcuni miti della mia infanzia: Duke Fleed, Capitan Harlock e Maetel di Galaxy Express 999".

(e proprio alcuni di questi bellissimi lavori menzionati sono visionabili in questo articolo!)

Q: Quando/Come ti sei avvicinata a questo hobby?
K: "Ricordo che ho scoperto queste custom dolls nel 2002 su internet dopo aver scperto il blog e il sito di un'artista nippo/americana, fornito anche di tutorials per cominciare...e così ho voluto provare anch'io"

Q: Dei tre passaggi descritti (accounciatura, viso e abbigliamento), qual'è quello più delicato e difficile? E qual'è quello che ti diverte di più? E perchè?
K: "Mi piace disegnare e dipingere; quindi dipingere i visi e poi lavorare sui capelli è la fase più interessante. Non essendo appassionata di cucito, direi che l'abbigliamento è il passaggio che mi piace meno, ma ho dovuto imparare a fare i cartamodelli per creare poi i vari costumi e cucirli a mano. Fondamentale è creare una traccia degli occhi che sia perfetta per poi dipingerli e per far si che siano allineati nel modo giusto, quindi questo è il passaggio più delicato. Poi studio le acconciature e ci lavoro sopra: mi son scoperta parrucchiera, io che non ho neppure mai tagliato i capelli alle mie bambole da bambina!"

Q: Parlaci dei materiali usati, delle tue marche preferite, ecc.
K: "Uso i corpi in scala 1/6 (quella di Barbie, per intenderci) della Volks e Obitsu: hanno una vasta gamma di corpi e teste da assemblare a piacimento, teste calve o con capelli lunghi da tagliare e acconciare, capelli di diversi colori, mani di ricambio in diverse pose ecc. All'inizio usavo le teste con capelli, ma ora preferisco impiantarli io come desidero per ottenere le acconciature più fedeli possibili al personaggio che intendo creare"

Q: Ci hai rivelato che non realizzi unicamente personaggi ispirati da animazioni, ma anche altri personaggi reali; puoi farci qualche nome di personaggio sul quale hai lavorato (o sul quale hai in progetto di lavorare?)
K: "Ah, mi sono ispirata a famose rockstars e a qualche attore: finora ho fatto Jim Morrison (due versioni), Sebastian Bach, Robert Plant, Koshi Inaba (giovane pop star giapponese) e Paul Stanley dei Kiss. Come attori ho fatto dolls ispirate a Giulio Berruti (giovane attore italiano di fiction) e Ben Barnes. Per i progetti futuri, in genere non anticipo niente, vuoi perchè magari il progetto viene cancellato, vuoi perchè preferisco non rovinare la sorpresa a chi li vedrà! Comunque ho alcune idee in mente ma al momento non so se, e quando, potrò realizzarle...".


E noi ci lasceremo sorprendere...
Un grazie a Kizzychan per la sua disponibilità e i migliori auguri per le sue creazioni future!

mercoledì 23 giugno 2010

Con Rinkya è tutta un’altra musica!

Cosa spinge molti appassionati di musica nella ricerca di supporti audio Made in Japan?
E’ solo uno sfizio collezionistico di una piccola parte di consumatori o dietro c’è di più? Da un’analisi approfondita si direbbe che andiamo decisamente verso la seconda ipotesi.
Vediamo allora quali sono i privilegi dei quali potrete beneficiare con un acquisto Made in Japan del vostro disco preferito…


Prima di tutto bisogna senz’altro menzionare l’uscita di titoli o edizioni esclusive sul mercato giapponese. Copertine e incisioni completamente modificate rispetto alle pubblicazioni estere, dischi con vinile colorato e gadgets promozionali di ogni tipo in regalo non sono eventi rari.
E’ interessante però cominciare l’analisi a partire dai vari supporti disponibili:

Partiamo senz’altro da lui, l’oggetto ancora tanto amato dagli appassionati di musica di mezzo Mondo; il buon vecchio disco analogico in vinile!
Messo in pericolo d’estinzione dall’avvento del Compact Disc nei primi anni ’80, ha dovuto cedere lo scettro delle vendite al suo concorrente in pochissimo tempo, ma è rimasto apprezzatissimo fra collezionisti e amanti del suo sound unico, caldo e naturale.

Non c’è dubbio che la notevole differenza di qualità delle incisioni giapponesi esalti ulteriormente queste caratteristiche tipiche dei dischi in vinile, abbinate solitamente ad un’ottima grammatura (cioè il peso del vinile, in proporzione al suo spessore) che lo rende più stabile sul piatto durante la rotazione.

Ma siccome oltre alla sostanza anche l’occhio vuole la sua parte (e i giapponesi in questo sono quasi sempre dei maestri), la copertina ed i relativi inserti riservano piacevoli sorprese nella maggior parte dei casi.
Per cominciare, la copertina risulta di solito costituita da un cartoncino decisamente più spesso e resistente rispetto alle stampe occidentali, che gli permette di essere preservata al meglio anche dopo anni di manipolazioni.

Le stampe grafiche hanno colori vivi e ad impreziosire il disco rendendolo “visibilmente giapponese”, c’è l’Obi, un nastro cartaceo promozionale a servizio del cliente nipponico, che avvolge la copertina lungo il lato sinistro e che riporta tutte le informazioni principali in lingua giapponese riguardanti il disco e l’artista. E questo Obi ha spesso anche un bell’impatto grafico.
Non essendo parte integrante del disco, l’Obi potrebbe essere stato rimosso dal proprietario precedente in un vinile di seconda mano e quindi risultare assente in alcuni dischi in vendita. Tuttavia, divenuto il simbolo stesso dei dischi in vinile Made in Japan, molti collezionisti occidentali lo esigono, ritenendolo un complemento assolutamente irrinunciabile!


Il contenuto delle copertine è pure da tenere d’occhio! Sia la busta protettiva interna del disco, che eventuali inserti, fascicoli o posters, spesso sono originali dell’edizione giapponese e (anche se riterrete “non strettamente indispensabile” il fatto di disporre ora delle traduzioni in lingua nipponica dei testi del vostro artista preferito) non potrete che rimanere gratificati dalle foto inedite a corredo degli inserti!



Non disponete di un giradischi analogico, oppure preferite in ogni caso il classico Compact Disc? Nessun problema, visto che in generale anche in questo caso la superiorità sonora delle incisioni Made in Japan è sensibile.
E anche qui come nel caso degli LP, tutto quanto è a corredo grafico del supporto sonoro è originale di un’edizione giapponese che si rispetti, Obi compreso(!) qui costituito da una fascia aggiuntiva sul bordo esterno.
Cigliegina sulla torta, nella maggior parte dei casi i CD vengono impreziositi con Bonus Tracks, cioè brani extra inediti, esclusivi su album solo per il mercato giapponese.


Oltre ai supporti CD ed LP non dimentichiamo di menzionare il Mini-Disc (floppy digitale), lanciato proprio in Giappone nei primi anni ‘90 e che non riuscì ad imporsi sul mercato e a divenire un formato classico, ma che molti appassionati di musica indicano ancora oggi come uno dei supporti più interessanti mai realizzati, per rapporto a qualità sonora e comodità.

I tempi delle ricerche affannose e iper-dispendiose di edizioni giapponesi sono terminati. Yahoo Japan e i Rinkya Stores sono una miniera d’oro continuamente aggiornata di dischi vecchi e nuovi a prezzi concorrenziali (e in eccellente stato anche se di seconda mano), di qualsiasi genere musicale internazionale o giapponese siate appassionati.



Non esitate a contattarci e a sottoporci le vostre ricerche…con Rinkya, è tutta un’altra musica!!

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lunedì 14 dicembre 2009

Manga Impact entusiasma il pubblico!!

(Foto di gruppo degli artisti giapponesi presenti a Locarno: per concessione e copyright © Festival del film Locarno)


La manifestazione Manga Impact ha completato con successo la sua prima tappa nel corso del mese di agosto 2009 (al Festival del film di Locarno) ed è approdata con slancio dallo scorso settembre presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino (fino al 10 gennaio 2010) dove propone una magnifica esposizione, che sta raccogliendo analoghi consensi.
Abbiamo avuto l’occasione e il piacere di porre alcune domande a due membri dello Staff organizzativo per ciascuna delle sedi ospitanti questo progetto: Olmo Giovannini per il Festival del film di Locarno (coordinatore di Manga Impact), e Fabrizio Modina per il Museo Nazionale del Cinema di Torino (storico di Anime di fantascienza, collezionista e co-curatore della mostra). Ringraziamo entrambi per la disponibilità.


(Isao Takahata esibisce il Pardo d'Onore consegnatogli a Locarno: foto per concessione e copyright © Festival del film Locarno)


Per cominciare chiediamo a Olmo Giovannini alcune considerazioni sull’andamento dell’evento nelle giornate estive di Locarno;

Q1: Manga Impact, un progetto ambizioso e possiamo oramai dire ottimamente riuscito! Quali sono stati i punti o i momenti che ti hanno dato le più grandi soddisfazioni ed emozioni (sia come appassionato, che di membro facente parte dello Staff organizzativo)?
Olmo Giovannini: “Durante questo progetto ci sono stati molti momenti di grande interesse, ma personalmente ritengo che sono soprattutto due i momenti particolarmente salienti. Il primo è stata la tavola rotonda generale su Manga Impact, tenutasi a Locarno. Vedere dieci esponenti di spicco della storia - passata e presente - dell'animazione giapponese, da Tomino Yoshiyuki all'intero staff Gainax, dalla Toei Animation a Itano Ichiro, ai creatori dei Pokémon, seduti fianco a fianco e discutere in modo profondo e appassionato di caratteristiche e prospettive della loro arte, è stato interessantissimo. Non sarà facile ripetere un momento del genere.
Il secondo è stato certamente la presenza di Takahata Isao. È stato un vero onore rendere omaggio in Piazza Grande a questo maestro, mai abbastanza riconosciuto. Far scoprire alcuni dei suoi capolavori anche a un pubblico non abituato a vedere prodotti animati nipponici è stato molto importante. L'emozione che si percepiva in sala durante la proiezione di Hotaru no haka rappresenta a mio parere il culmine emotivo della rassegna”.


(Yoshiuki Tomino rilascia autografi a giovani Fans a Locarno: foto Rinkya Inc. Tokyo)


Q2: Lavorare ad un evento simile ed essere allo stesso tempo un estimatore del genere animato giapponese, immaginiamo può essere un grosso stimolo. Può diventare anche un inconveniente?
O.G.: “Certamente. Il fatto di conoscere la storia dell'animazione giapponese è stato un grande stimolo, ma è stato importante mantenere l'obiettività in ogni occasione, affinché non prevalessero unicamente i gusti personali di cinefilo. Ma penso che questo sia stata una costante per tutte le persone coinvolte nel progetto”.


Q3: Qual’è stato il feeling degli ospiti giapponesi dei vari Studios, immersi in un contesto di film festival internazionale estero?
O.G.: “C'è stato un grande interesse da parte loro. Non c'è una vasta conoscenza del panorama dei festival cinematografici europei, ma è stata subito percepita l'importanza di "sdoganare" l'animazione giapponese anche apparentemente più popolare in un contesto prevalentemente da "cinéphiles".


Q4: Delle numerose personalità che hai incontrato negli ultimi mesi in occasione di Manga Impact, hai un aneddoto divertente o particolare da raccontare?
O.G.: “Durante il workshop tenutosi fra Ishii Katsuhito e gli autori elvetici di FOCAL, il moderatore dell'incontro Jonathan Clements ha chiesto a Ishii di fare un esempio di character design. La discussione è sfociata in ritratto del sottoscritto in versione malvagia da parte di Ishii. Avrei voluto portarmi a casa la lavagna magnetica...”.


(Un simpatico ospite saluta dall'obiettivo fotografico del Forum: per concessione e copyright © Festival del film Locarno)


Q5: Manga Impact ha tracciato una panoramica del passato storico degli Anime. Quali sono i pensieri di Olmo Giovannini per il loro futuro?
O.G.: “Il mio auspicio è che si vada il più possibile verso la massima oggettività nel recepire la variegata produzione animata nipponica, svincolandosi da preconcetti sia negativi - ma questo è un problema comune a tutta l'animazione in generale - che, paradossalmente, positivi: anche l'accondiscendenza gratuita propria di alcuni appassionati non è infatti a mio parere un approccio sano e pagante. In questo modo si creerebbe un contesto favorevole alla ricezione e alla diffusione dei prodotti di animazione giapponese più interessanti, da Kon Satoshi alle serie televisive, dai lungometraggi targati Ghibli ai cortometraggi dei nuovi giovani talenti”.



…e ora la spettacolare mostra al Museo Nazionale del Cinema di Torino! Ci rivolgiamo quindi a Fabrizio Modina;


Q1: Prima di tutto Fabrizio, parlaci in sintesi del tuo percorso collezionistico.
Fabrizio Modina: “Alla domanda più frequente che mi viente posta, ovvero “quando ho iniziato a collezionare”, l’unica risposta che posso dare è che non esiste un momento preciso della mia vita. Semplicemente il “collezionare” divenne in fase di teen ager una evoluzione del “giocare”. Esaurite le fonte locali, all’inizio degli anni ’90, con i primi fax ho esteso la mia rete di ricerca negli Stati Uniti, per poi affidarmi completamente alla tecnologia del Web, che mi ha permesso di essere virtualmente ovunque si trovassero le offerte ed i prezzi migliori. Ovviamente con Rinkya è stato un amore a prima vista”.


(Foto: notevole colpo d'occhio su alcune delle vetrine contenenti giocattoli d'epoca e modelli alla Mole Antonelliana di Torino)


Q2: Definirti un collezionista di oggettistica d’animazione giapponese è comunque riduttivo; infatti, possiamo dire che questa passione ti ha portato a divenire anche uno studioso di questo fenomeno. Quali sono i temi che ami approfondire maggiormente?
F.M.: “Così come per la mia collezione, anche i miei temi di ricerca seguono tre strade: Star Wars, I Super Eroi dei Comics Marvel e DC e ovviamente gli Anime fantascientifici.
Questo è il cuore pulsante di ciò che sono solito chiamare “mitologia contemporana”. Siamo di fronte ad un nuovo fenomeno letterarario e visivo che non può più essere sminuito. Con il mio lavoro cerco di dare un contributo personale alla valorizzazione di queste opere”.


Q3: Non era la prima volta che mettevi a disposizione del materiale da collezione personale a scopo espositivo pubblico. Tuttavia, cosa ha reso questa mostra unica e speciale nella preparazione e nel suo svolgimento?
F.M.: “Di certo la complessità strutturale dell’evento, gestito in tandem da due enti di rilievo internazionale come il Festival del film di Locarno e il Museo torinese, oltre al fondamentale contributo di alcuni Studios nipponici, come Toei, Gainax ed i prestiti di altri collezionisti da gestire.
La sola redazione delle didascalie è stato un percorso ad ostacoli non indifferente, che doveva tenere conto di più informazioni e titolazioni spesso divergenti tra le diverse lingue.
Oltre a questo, la sfida di fondo nel proporre un argomento ostico al pubblico disinformato e non a quello dei Fans”.


(Panoramica della cupola interna della Mole Antonelliana con la collezione di Manga Impact: foto per concessione del Museo Nazionale del Cinema di Torino)


Q4: Come sarà ricordata dai visitatori la mostra di Manga Impact al Museo Nazionale del Cinema di Torino?
F.M.: “Ad un mese dalla chiusura posso dire con certezza che sarà una mostra ricordata per lungo tempo. A giudicare dai commenti entusiastici e dalla quantità di foto scattate giornalmente, l’impatto emozionale che speravamo di raggiungere pare essersi concretizzato”.


Q5: Ci hai rivelato in privato di voler un giorno visitare il Paese del Sol Levante, che ti ha dato così tante emozioni attraverso le sue produzioni animate.
Cosa ci sarà nella valigia di Fabrizio Modina all’andata, e cosa speri che ci sia al ritorno?

F.M.: Già, sembra un paradosso che a questo punto io non abbia mai visitato di persona il Giappone, ma tant’è.
Vorrei partire senza aspettative e tornare con un mondo nuovo negli occhi. Sarà certamente un viaggio intenso sotto ogni senso: di vista, di utido, di gusto, di olfatto, di tatto…Il Giappone è un’esperienza che non devo farmi mancare. Ovviamente, senza escludere lo Shopping…”.


...E non c’è dubbio che Fabrizio troverà tutto questo!

Un “Grazie!” sentito a Olmo Giovannini e Fabrizio Modina, nonchè a tutti coloro impegnati nelle rispettive sedi del Festival del film di Locarno e del Museo Nazionale del Cinema di Torino nella realizzazione di questo grande progetto e l’augurio a coloro che visiteranno la mostra fino al 10 di gennaio 2010 di passare dei momenti magici!

giovedì 3 dicembre 2009

Il Giorno dei Manga a Torino!

Pubblicheremo presto un nuovo articolo dedicato a “Manga Impact” (vedi articolo precedente) e nel frattempo segnaliamo una giornata speciale nel contesto di questa manifestazione al Museo Nazionale del Cinema di Torino, prevista per domenica 13 dicembre e intitolata “Il Giorno dei Manga” (cliccate sull'immagine del volantino per ingrandire i dettagli).
Sono previste una Mostra Mercato Manga, una degustazione Sushi presso il Cabiria Café, Laboratori di Animazione per bambini e una Visita guidata alla Mostra.
Ulteriori informazioni su http://www.museocinema.it


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